Era il lontano 1985 quando un appassionato di arrampicata un po' "speciale", l'allora parroco di Pielungo, Adriano Bianco, individuava nella parete di roccia del Masarach nella frazione di Anduins in comune di Vito d'Asio il luogo ideale per esercitare la sua passione e piantava il primo chiodo tentando di salire quella parete che in seguito sarebbe diventata "la palestra di roccia del Masarach".
In seguito alcuni rocciatori, appartenenti al C.A.I. di Spilimbergo, aiutati da altri appassionati subito accorsi non appena si era diffusa la voca di questa nuova parete disponibile, ampliarono progressivamente il ventaglio di vie arrivando all'attuale numero di 120.
La Palestra di roccia del Masarach oltre alla estrema comodità di accesso (praticamente confina con la strada provinciale della Val d'Arzino, all'altezza dell'imbocco della storica "Regina Margherita", la strada costruita dal Conte Giacomo Ceconi nel 1891) con le nuove vie ora proposte soddisfa le esigenze sia dei climbers principianti che di quelli più esperti.
Le qualità tecniche, la sicurezza e la sua posizione geografica (si trova praticamente al centro della Regione) hanno fatto in modo che venisse rapidamente conosciuta anche fuori dei confini nazionali: è infatti molto frequentata daclimbers austriaci, sloveni e tedeschi.
Assidui frequentatori sono i corsi roccia tenuti dai vari sodalizi friulani e triveneti. I climbers hanno a disposizione un ampio parcheggio e la possibilità di campeggiare. Data l'esposizione a Sud è possibile arrampicare tutto l'anno.
Per i più esigenti c'è la possibilità di salire i sei tiri classici della via "Gina" o visitare i contrafforti della soprastante montagna seguendo il sentiero attrezzato della via "Luigino Turri" splendido belvedere sulla forra del Torrente Arzino.